Giunge la sera
di questa avventura.
Sento salire la nebbia
fatale in fondo alla valle.
Proseguo la via
dopo un bagno di sole,
dopo aver detto così tante parole.
Non dimenticherò quei volti
né gli occhi giovani e incerti.
Né il chiasso distratto
e le mappe che prendevano vita,
non erano più qualcosa di astratto,
un vero viaggio nella storia infinita.
E i colori...narravano, ardevano.
Ci scaldavano gli animi
nel gelo della stanza
tra spiragli di finestre aperte
e le mani colme di pazienza.
Troverò un giorno forse la cura
a tutte quelle insicurezze
che sono nuvole
sui sogni di tutti.
Eppure l'ho sentita,
in certi improvvisi istanti
la fiducia emergeva potente
dagli schermi in penombra,
bisbigliava qual era
l'insegnamento del mattino
nello scroscio leggero del fiume vicino
che ci osservava scavare i pensieri,
fendere la carta
con mille domande
sul mondo e sul mistero
e se tutto questo
l'ho vissuto davvero.