Il pensiero
avanzava leggero
sul solco del cielo,
la brezza del vespro
riecheggiava
un'impacciata
primavera.
I passi rapiti
dalla battigia
schiumosa,
su tracce indelebili
di un ritorno sperato,
erano rotti soltanto
dal fragore di un
treno.
Noi, stretti ed
eletti
da passione sincera,
riaffiorammo
volgendo le spalle
al declino del sole,
nell'effimera
occhiata
alla ventosa
collina
con le viti sopite
destate dall'aria.
L'addio è una falce
sempre pronta
a sottrarre
il profumo dei
fiori…
d'un tratto il
silenzio
soffiò via l'indugio
e lievemente
scese fiera la sera.