Mare e collera

In tempi difficili domare i pensieri è un grande impegno, soprattutto quando intorno a noi la frammentazione morale e il conflitto sociale sono diventati una normalità impossibile da accettare. La necessità del recupero di una visione complessa della realtà è urgente e diviene un fronte che dissente contro l'epoca dispotica. Anche il mare sembra in collera con l'umanità e le riflessioni prendono pieghe austere. La poesia ne risente, certo, ma è terapeutica nonostante tutto ed io non voglio arrendermi al cinismo apatico e arido che la politica ci vuole imporre. Esprimo a mio modo la contrarietà a tutto questo e lo faccio così:




Il mare leso ci ruggisce addosso
spingendoci a valle con un colpo
ha qualcosa che somiglia a noi
ma veloce da lui muoviamo il passo.
Le accigliate nubi fanno il cielo torvo
mentre lì, a quasi un miglio 
un branco di zampate e zanne
ci osservano e ci forzano all'arresto.
Vorremmo diventare fili d'erba 
che è un po' come fuggire 
o per allontanare 
gli affanni e gli indarni tarli,
per mettere in salvo la pelle 
e qualche sogno ancora vivo.
Le pietre sotto i nostri musi
sono perle e si arenano sul lido
mentre il peso del cielo sui visi
rallenta il cammino e ci affigge alla riva.
Ci troviamo come tronchi 
incagliati alla battigia
e lanciamo occhiate ad esca di conchiglie,
miracoli aurei che trafiggono la ghiaia
come lo sono i nostri cuori 
esitanti alla battaglia.

Sentivamo poco prima
che la guerra sviolinava tra la folla 
serpeggiava tra gli sguardi 
e gli incontri diffidenti
come serpi pronte e scaltre
ad abbrancare a stretti denti.
L'ira ribolliva segreta sotto le viltà
portava con sé un sentore amaro
che invadeva ogni cosa, non solo le città
ma gli stessi animi e gli occhi della gente
stillando aride sorgenti di odio nella mente.

Come le onde davanti ai nostri respiri lenti
ci sentiamo respinti all'uscio di tante porte.
Le ferite sanguinanti non straziano più
sono diventati fiori colti in primo inverno
conservati tra le pagine di libri amati
e ammirati nei giorni più tristi
mentre il gelo tutt'intorno investe
e si resiste a immaginare ancora 
il profumo dolce di un tempo che era.