Sonnecchi in un vagone
carico di promesse,
corre la marcia
distratta, avversa
distratta, avversa
e fuori
la collina d'estate
riemersa, riarsa.
Di colpo settembre.
Dove ci porta la vita?
In fondo,
a cavallo di un sogno,
galoppa e sgretola,
tutt'intorno polvere,
è sabbia.
Vi affondano
piedi di bambina,
saldi sul ciglio
di un castello renoso.
La battigia pietrosa muta.
La riconosci?
Muta
in queste notti di meteore
nello specchio degli occhi rosi
dal sale, da ondate
dirompenti
sui progetti di ieri
che tu
chiamavi futuro.