Tempo sordo.
si dissolve nell'illusione che era.
Tempo cieco.
L'intorno è indifferente
accidia e pioggia
tra i visi grigi
e nulla di importante.
Basta un po' di consumo
e lo status è protetto.
Quale autodeterminazione
quando si rompe il patto?
Amara finzione
e il popolo non si riconosce.
Le vie commerciali si affollano
ma sono vuote.
Le piazze si riempiono
e le sperano deserte.
Non trovano senso i musei
e i luoghi del sapere,
blatera il codice
che un tempo univa.
In quella casa,
illuminata nella notte
discorre incessante il silenzio
senza autorizzazione al pianto
schiacciato da muri,
in uno spazio nuovo di libertà
che è cella e viltà.
Nelle lacrime un segno
di civiltà ancora desta.
Negli occhi la storia
che scorre catatonica
tra corsi e ricorsi.
Il coraggio plasma
pur lentamente
chi affronta la tenebra
con un lumino tra le mani,
fioca lanterna della ragione.