La tua assenza è un
assedio,
cantava qualcuno.
Un assedio alla
città dei ricordi
colma di rovine e di
affetti in carestia
e fitta nebbia di
speranza
di cessare la guerra
con la malinconia.
S'alterna a periodi
di tregua.
E alle frontiere di
quella stasi
appare un'infinita
distesa
di montagne
turchesi.
Lì, in quelle soste
d'artiglieria sospesa
ti sento più vicino
nella resa.
Così al mio cuore
sussurri dolcemente
di contrattare con
la mente
per una pace
duratura
al fin di
riaccordare la vita
che, per sua natura,
ti ha sottratto
all'umana partita.
Quasi quattro anni
che non ci sei
e oggi erano i tuoi
sessantasei.