L'ho sentita
perdersi, l'ho vista coi miei occhi
nell'ombrosa foresta
di paurose e fitte liane
dalle foglie gocce
d'acqua si fanno rintocchi
portano il tempo
come campane lontane.
La strada per
l'uscita è lunga e oscura
ulula cose passate
che ora non sono più,
ma nella sua mente
io le ho scorte..
ecco perché è
prigioniera nelle selve Laggiù.
Il suo lamento porta
lacrime mute
allora ogni giorno
le canto una canzone,
risuona il mare
nelle note
e narra l'amore tra
le ali dell'Alcione.
Mi sono promessa di
salvarla
ho chiamato il
cielo, è un gran maestro,
insieme a me non si
stanca di ascoltarla
lo fa dal meriggio
al bagliore del primo astro
così in una lezione
di armonia,
che trasforma il
tuono in stella d'oro,
prende forma
quell'antica sinfonia
le cui parole sono
scrigno di un raro tesoro:
"non struggerti, amica, nell'anima vostra
nulla ci appartiene ed ogni cosa è nostra
non vivere di attese
hai già tutto, non servono pretese
ringrazia ognuno per l'insegnamento reso
e prosegui il tuo viaggio che all'infinito è
teso."