Filastrocca del volo



Questa filastrocca è un pensiero per l'ultimo volo di Luis Sepúlveda, che con i suoi scritti ci ha regalato grandi metafore di resistenza e di coraggio. Ma è dedicata anche a tutti i viaggiatori di questo cammino misterioso che è la vita, soprattutto a coloro che cadono e che non smettono mai di rialzarsi, perchè solo così si raggiungono altezze importanti.


Dopo
un lungo errare
il sogno era a un salto
nell'incerto e incessante abbrumare
il volo può in caduta mutare.
L'estate infuocata
si è fatta gelata,
ho provato a fermare stagioni
considerare gli errori
cercare sempre nuove soluzioni.
Una discesa ai miei piedi immancabile
l'ho fuggita come atroce condanna
di scoprirmi un giorno fallibile.
Ora che il fondo mi sento abitare
quel bosco che felicità offriva
pare una gioia da dimenticare.
Nella grigia ragnatela urbana
ogni cosa sembra arida e vana
la bellezza del presente mi sfugge
e non più mi accontenta,
anche la più piccola cosa è avvilita
per me che non sento la vita.
Nella libreria impolverata
un raggio di sole si posa,
soffia poi la sera su un volume datato
-l'avevo proprio dimenticato...-
non ricordo quale mano me l'avesse donato.
Sul letto ammutito nella bianca stanza
mi abbandono alla lettura con poca costanza,
poi lo sguardo mi trae sul verso d'un brano
"vola solo chi osa farlo" dice,
rimango d'un tratto rapito
benchè mi senta precipitato da un ramo
capisco che il cadere è una benedizione,
se si ha pazienza ci svela
i doni propri dell'autodeterminazione.
La verità del 'tornare indietro'
esorta a una spinta
per sognare più forte
proprio quando la sfida
ce la impone la sorte!
E la terra di nuovo si scopre
senza limiti e confini
nel volo che le grandi ali riapre
verso gli amati orizzonti marini.