La stanza ritrovata



Riflessi di luce
cilestrina tra i fili
delle tende leggere
marezzano il giorno,
lene onde alla finestra
che sfiorano l'affollata libreria
in risacche spumose di storie
a veglia di un sonno ferito
tornato da un viaggio remoto.
Fui peregrino
di un lento cammino
alla ricerca di luoghi lontani,
emersi dal romìto naufragio
in stagioni di atre tempeste.

Or
a lo spazio rinato
è come la terra avvistata
dalla vedetta che spicca in coperta
scattante in un balzo operoso
a tuffarsi nel vivo conforto.
Ieri quell'immagine fioca
del lume serale
era incompresa cinerea chimera.
E oggi pareti dall'eco gentile
ricordano corse infinite d'estate.

Il ritorno
ha il canto ameno dei passeri
e tintinna di campanelle nitenti,
delicate memorie di stelle,
nel soffitto dell'onirica notte.